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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

RISPOSTA INTERESSANTE..

Solitamente non rispondiamo ai commenti che ci pervengono, ne che siano positivi ne che siano negativi, per il semplice fatto che riteniamo tutti i fedeli liberi di condividere o meno il nostro Credo. Un Credo che viene da nostro Signore Gesù Cristo e che non intendiamo assolutamente modificare.  Abbiamo scelto di fare un'eccezione solamente perché l'argomento trattato è veramente importante.  L'articolo che è stato commentato è quello che titola: "L'abominio della desolazione non è ancora arrivato!!" e il commento è il seguente: " Avanti pure!!! Ma come si fa a dire che l'abominio della desolazione non è ancora arrivato???!!!.... Poi con una certa sottigliezza c'è un riferimento a noi del piccolo resto, che sbagliamo a non andare a messa!!!... All'inizio stimavo questa pagina, ma mi sono sbagliata!!!" , naturalmente non coinvolgiamo l'oppinionista che ha rivelato questo suo pensiero, mentre diamo importanza a ciò che ella ci ha s

L'ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE NON E' ANCORA ARRIVATO...

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Abbiamo già detto più volte che l'abominio della desolazione non è ancora arrivato, perciò sottolineiamo che si fa peccato non andare alla Celebrazione della Santa Messa alla domenica, come prescritto nel terzo comandamento.  Per chi non lo avesse capito l'abominio è la mancanza della "Frazione del Pane", ovvero le parole e i gesti che un consacrato esegue durante la cerimonia affinché avvenga la Transustanziazione.  Non vogliamo  sembrare retorici, ma intendiamo solo difendere un comandamento di Dio e allo stesso tempo manifestare dispiacimento per quelle anime, mal guidate, che periranno. Tantissime possono essere le ragioni che portano a fare delle scelte così importanti, ma chiare sono le parole di Daniele   9,27:  "Egli stringerà una forte alleanza con molti  per una settimana e, nello spazio di metà settimana,  farà cessare il sacrificio e l'offerta;  sull'ala del tempio porrà l'abominio della  desolazione  e ciò sarà sino alla fine,  fin

SIATE UMILI E MITI ...

Oggi vogliamo condividere con voi un pensiero, che ci dà modo di riflettere su che tipo di cristiani siamo e su che tipo di cristiani vogliamo diventare. Questo perché vivendo nel mondo è facile che il mondo ci avvolga e ammagli con i luccichii satanatici; tanto chè, pur sapendo le regole del cristianesimo, siamo tentati di giustificare le nostre azioni. Viviamo un momento dove tutto deve essere esposto al mondo pur rimanendo nelle nostre case, si parla molto di privacy, ma questa viene invasa e annientata ogni giorno, tanto che è diventata una prassi normale manifestare in mondo visione i propri pensieri, anche quelli più intimi. Per questo la gente discute continuamente qualsiasi argomento, dando ad intendere di sapere tutte le verità.  Lentamente il popolo si è abituato a manifestare il proprio pensiero in modo accanito, sia giusto o sbagliato, sia di conoscenza o di superficialità e questo atteggiamento si è insinuato come una serpe, nelle menti umane, costringendo il cristiano

BASTA NON PARLARNE... PER DIMENTICARE.

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"Basta non parlarne per dimenticare" è una frase che nel giorno di Epifania, un Sacerdote vocazionalmente chiamato da Nostro Signore Gesù Cristo, ha detto in omelia, per far comprendere come si è arrivati al malore che oggi sta vivendo la Sposa di Cristo. Basta non parlare, perché la gente, i fedeli dimentichino; una stilla alla volta, un'omissione piccola ogni giorno e il mondo cristiano dimentica le proprie origini. Basta una generazione a cui non si parli di Dio, perché i figli di quest'ultima non sappiano chi è Dio. Il Sale divino ha perso quasi completamente la sua sapidità, se non fosse per questi pochi sacerdoti, ripudiati dalla Chiesa bergogliana, ma fedeli a Cristo. Quanto di bene stanno facendo a noi cristiani che veniamo chiamati bigotti tradizionalisti, ma che in realtà siamo coerenti con il Credo. Un Credo che viene recitato ogni domenica, ma non compreso nemmeno dagli stessi sacerdoti, che simulano una parte ben diretta dal loro burattinaio; che