BASTA NON PARLARNE... PER DIMENTICARE.
"Basta non parlarne per dimenticare" è una frase che nel giorno di Epifania, un Sacerdote vocazionalmente chiamato da Nostro Signore Gesù Cristo, ha detto in omelia, per far comprendere come si è arrivati al malore che oggi sta vivendo la Sposa di Cristo. Basta non parlare, perché la gente, i fedeli dimentichino; una stilla alla volta, un'omissione piccola ogni giorno e il mondo cristiano dimentica le proprie origini.
Basta una generazione a cui non si parli di Dio, perché i figli di quest'ultima non sappiano chi è Dio.
Il Sale divino ha perso quasi completamente la sua sapidità, se non fosse per questi pochi sacerdoti, ripudiati dalla Chiesa bergogliana, ma fedeli a Cristo.
Quanto di bene stanno facendo a noi cristiani che veniamo chiamati bigotti tradizionalisti, ma che in realtà siamo coerenti con il Credo. Un Credo che viene recitato ogni domenica, ma non compreso nemmeno dagli stessi sacerdoti, che simulano una parte ben diretta dal loro burattinaio; che muove i fili dalla Sede in Vaticano.
Sembra il tempo di Erode, quando i sommi sacerdoti interrogati per capire chi i Magi avrebbero incontrato, non hanno saputo cogliere la Grazia e hanno assecondato la perfidia di Erode, e si rendono complici di omicidio concludendo, 33 anni dopo, quella condanna a morte del bambino cresciuto.
Quanti sanno cogliere il mistero dell'Epifania, comprendendo l'essenza di questa visita. Tre Magi, Sapienti d'Oriente, hanno saputo cogliere la Regalità di questa nascita, in contraddizione con i sacerdoti farisei, che avvertiti dai profeti, non l'hanno saputa cogliere.
Epifania ovvero manifestazione ai Gentili, ai pagani, oggi più che mai necessaria anche agli stessi Cristiani, che si sono lasciati paganizzare dal "nuovo Erode": Bergoglio. Con la differenza che allora i nostri peccati li ha espiati Gesù Cristo, mentre ora ogni anima sarà giudicata personalmente.
Si sa che la massoneria ha ben lavorato perché la cristianità sparisca dalla faccia della Terra; in realtà il diavolo ha saputo servirsi di tutti gli Erodi di ogni tempo per adempiere la sua vendetta. E noi come tanti Adamo e Eva, abbiamo manifestato il desiderio di assecondare il nemico infernale per arrivare a primeggiare. La superbia è stata la colpa di Satana e la superbia è l'arma che adopera per catturare l'uomo, assieme al Sesso e al denaro.
Mentre l'uomo occupato a pensare solo a se stesso, alimenta il suo ego e perde di vista il suo Creatore, Satana attraverso il suo burattinaio Bergoglio, ha portato la Chiesa a negare l'esistenza di Dio, di conseguenza anche del demonio stesso, che così è libero di allargare la sua corte con ministri, sudditi e figli. Il demonio è consapevole di trovare terreno fertile, perché lontani dal sentire lo Spirito che vivifica nella Grazia, non solo negli atei, ma anche nei tiepidi che pisolano o negli indifferenti che non osservano il mondo, o negli svagati che non riflettono, o negli imprudenti che agiscono da folli.
I primi ad essere attaccati sono i sacerdoti; coloro che hanno il compito di leggere e spiegare i Vangeli, perpetuare dall'Altare il Sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo, confessare i fedeli per liberarli dai peccati e convertire i popoli ai quattro angoli della Terra. Invece sono stati messi nel più completo silenzio, obbedienti all'uomo e non a Dio, non spiegano più la Parola, consacrano dall'Altare in forma frettolosa e insufficiente, tanto che la transustanziazione il più delle volte non avviene, perché è palese la mancanza di Credo del sacerdote stesso. Una delle tre regole fondamentali affinché si rinnovi la presenza reale di Gesù Cristo sull'Altare.
Dovrebbero essere fiamme vive ed invece sono diventati fumo. Stancamente fanno lo stretto necessario e non evangelizzano, ma tacciono e i fedeli dimenticano sempre più cosa sia essere cristiani, ecco che le chiese sono sempre più vuote di gente e spoglie di regalità. Quella regalità che spetta a colui che ci ha creati, quella regalità che non deve essere compromessa con niente e nessuno, quella regalità che i Magi con i loro doni hanno saputo onorare. Oro per la regalità, incenso per la divinità e mirra per il sacrificio di morte, sono doni preziosi che oggi la chiesa moderna avrebbe barattato per i suoi scopi terreni.
Benedetti quei sacerdoti che nel più completo nascondimento non hanno perso la Luce di Dio, non hanno perso la Fede e sono ancorati al Credo. Non bastano le lauree in teologia per essere veri sacerdoti cristiani, gli studi ti insegnano la storia, ti fanno imparare a memoria tutti i versetti della Bibbia, ma la Fede fa la differenza. Il Credo tocca gli animi, che bramano di sapere, che sentono il bisogno della presenza reale di nostro Signore, che non si accontentano di una Messa, ma pretendono che questa sia celebrata con la solennità dovuta al Re dei re, nostro Signore Gesù Cristo.
Benedetti quei laici, che scelti da Dio stesso, si sono accollati il peso gravoso di parlare, perché i fedeli non dimentichino, perché i fedeli siano come quei pastori o quei Magi, che controcorrente, hanno saputo riconoscere la Verità, perché la Chiesa militante, purgante e trionfante non venga dimenticata.
Benedetti saranno tutti quei cristiani che sapranno vedere e riconoscere dove sta la Verità di Cristo, manifestata attraverso i suoi Pastori e i suoi laici.
Basta una generazione a cui non si parli di Dio, perché i figli di quest'ultima non sappiano chi è Dio.
Il Sale divino ha perso quasi completamente la sua sapidità, se non fosse per questi pochi sacerdoti, ripudiati dalla Chiesa bergogliana, ma fedeli a Cristo.
Quanto di bene stanno facendo a noi cristiani che veniamo chiamati bigotti tradizionalisti, ma che in realtà siamo coerenti con il Credo. Un Credo che viene recitato ogni domenica, ma non compreso nemmeno dagli stessi sacerdoti, che simulano una parte ben diretta dal loro burattinaio; che muove i fili dalla Sede in Vaticano.
Sembra il tempo di Erode, quando i sommi sacerdoti interrogati per capire chi i Magi avrebbero incontrato, non hanno saputo cogliere la Grazia e hanno assecondato la perfidia di Erode, e si rendono complici di omicidio concludendo, 33 anni dopo, quella condanna a morte del bambino cresciuto.
Quanti sanno cogliere il mistero dell'Epifania, comprendendo l'essenza di questa visita. Tre Magi, Sapienti d'Oriente, hanno saputo cogliere la Regalità di questa nascita, in contraddizione con i sacerdoti farisei, che avvertiti dai profeti, non l'hanno saputa cogliere.
Epifania ovvero manifestazione ai Gentili, ai pagani, oggi più che mai necessaria anche agli stessi Cristiani, che si sono lasciati paganizzare dal "nuovo Erode": Bergoglio. Con la differenza che allora i nostri peccati li ha espiati Gesù Cristo, mentre ora ogni anima sarà giudicata personalmente.
Si sa che la massoneria ha ben lavorato perché la cristianità sparisca dalla faccia della Terra; in realtà il diavolo ha saputo servirsi di tutti gli Erodi di ogni tempo per adempiere la sua vendetta. E noi come tanti Adamo e Eva, abbiamo manifestato il desiderio di assecondare il nemico infernale per arrivare a primeggiare. La superbia è stata la colpa di Satana e la superbia è l'arma che adopera per catturare l'uomo, assieme al Sesso e al denaro.
Mentre l'uomo occupato a pensare solo a se stesso, alimenta il suo ego e perde di vista il suo Creatore, Satana attraverso il suo burattinaio Bergoglio, ha portato la Chiesa a negare l'esistenza di Dio, di conseguenza anche del demonio stesso, che così è libero di allargare la sua corte con ministri, sudditi e figli. Il demonio è consapevole di trovare terreno fertile, perché lontani dal sentire lo Spirito che vivifica nella Grazia, non solo negli atei, ma anche nei tiepidi che pisolano o negli indifferenti che non osservano il mondo, o negli svagati che non riflettono, o negli imprudenti che agiscono da folli.
I primi ad essere attaccati sono i sacerdoti; coloro che hanno il compito di leggere e spiegare i Vangeli, perpetuare dall'Altare il Sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo, confessare i fedeli per liberarli dai peccati e convertire i popoli ai quattro angoli della Terra. Invece sono stati messi nel più completo silenzio, obbedienti all'uomo e non a Dio, non spiegano più la Parola, consacrano dall'Altare in forma frettolosa e insufficiente, tanto che la transustanziazione il più delle volte non avviene, perché è palese la mancanza di Credo del sacerdote stesso. Una delle tre regole fondamentali affinché si rinnovi la presenza reale di Gesù Cristo sull'Altare.
Dovrebbero essere fiamme vive ed invece sono diventati fumo. Stancamente fanno lo stretto necessario e non evangelizzano, ma tacciono e i fedeli dimenticano sempre più cosa sia essere cristiani, ecco che le chiese sono sempre più vuote di gente e spoglie di regalità. Quella regalità che spetta a colui che ci ha creati, quella regalità che non deve essere compromessa con niente e nessuno, quella regalità che i Magi con i loro doni hanno saputo onorare. Oro per la regalità, incenso per la divinità e mirra per il sacrificio di morte, sono doni preziosi che oggi la chiesa moderna avrebbe barattato per i suoi scopi terreni.
Benedetti quei sacerdoti che nel più completo nascondimento non hanno perso la Luce di Dio, non hanno perso la Fede e sono ancorati al Credo. Non bastano le lauree in teologia per essere veri sacerdoti cristiani, gli studi ti insegnano la storia, ti fanno imparare a memoria tutti i versetti della Bibbia, ma la Fede fa la differenza. Il Credo tocca gli animi, che bramano di sapere, che sentono il bisogno della presenza reale di nostro Signore, che non si accontentano di una Messa, ma pretendono che questa sia celebrata con la solennità dovuta al Re dei re, nostro Signore Gesù Cristo.
Benedetti quei laici, che scelti da Dio stesso, si sono accollati il peso gravoso di parlare, perché i fedeli non dimentichino, perché i fedeli siano come quei pastori o quei Magi, che controcorrente, hanno saputo riconoscere la Verità, perché la Chiesa militante, purgante e trionfante non venga dimenticata.
Benedetti saranno tutti quei cristiani che sapranno vedere e riconoscere dove sta la Verità di Cristo, manifestata attraverso i suoi Pastori e i suoi laici.
Commenti
Posta un commento