PASQUA 2020...


La Pasqua del Signore senza celebrazioni, un evento epocale mai esistito nei secoli, ci riporta all'anno 33 d.c. quando ebbe inizio la cristianità con il Deicidio di nostro Signore Gesù Cristo. 
Oggi, noi cristiani cattolici apostolici romani, vorremmo essere come quel discepolo che ha tagliato l'orecchio al soldato, quando nell'orto del Getsemani stavano arrestando Gesù. La rabbia, di vivere in una chiesa eretica e traditrice, ci avvolge spingendoci a non mollare e combattere affianco di nostro Signore, con le Sue leggi e i Suoi comandi, nulla vogliamo o cerchiamo di cambiare. Altrimenti che Dio sarebbe se dovesse essere corretto ???
Stanchi, ma sopratutto delusi, da tutti i vigliacchi sacerdoti che non sanno più come interpretare questi eventi, se non nascondendosi dietro all'obbedienza e aspettando che Dio intervenga, siamo grati a quei laici che mettendo le proprie fatiche senza esibizionismo ma con tanto Amore per Dio. Loro sono i veri Apostoli di Gesù Cristo!!!
Possiamo tranquillamente affermare che la Chiesa di Dio, dopo 2000 anni ritorna a rinascere, guidata da pochi eletti, che non sono ne Rabbini, ne sacerdoti, ma sono i veri Apostoli, quelli scelti per tramandare le tradizioni, da Cristo. 
Pochi sono, come pochi erano all'epoca del Dio fattosi Uomo, ma questa volta tra di loro non ci sono traditori, questa ignobile parte la interpretano magnificamente i Sacerdoti. Fantocci, che fingono di essere cristiani, in realtà sono protestanti.
Fatica e percosse non mancheranno di certo a coloro che vogliono seguire le tradizioni cristiane, ma ció viene ripagato da Dio stesso, attraverso lo Spirito Santo. Proprio come un tempo in periodo di Pentecoste, Maria i gli Apostoli hanno ricevuto le lingue di fuoco a forgiare il loro destino, così sarà ora. Gv. 7,37: "Chi ha sete venga a me e beva, chi crede in me, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. E diceva questo riferendosi allo Spirito Santo". 
Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio, sono donati a chi come la Samaritana, saprà riconoscere il Cristo. 
Noi cristiani ringraziamo ufficialmente gli Apostoli del 2000, uomini pescatori di uomini, che portano sulle loro spalle il peso della Croce assieme a nostro Signore Gesù Cristo; uomini che non scappano, come sono scappati gli undici apostoli nel momento della Passione cristologica, ma sono lì, ai piedi della Croce, sono i baluardi che riflettono la luce di Dio a tutto il piccolo resto di cristiani, uomini ai quali dobbiamo la nostra salvezza.
Per i nuovi farisei, i sacerdoti di oggi, non ci resta che chiedere pietà a Dio per i loro tradimenti,  anche se gli episodi che fanno loro capire i tempi in cui viviamo, sono molteplici, loro hanno troppo orgoglio  e paura per riscattare Cristo. E noi, cristiani cattolici apostolici romani, ringraziamo nostro Signore, che da tempo ha pensato di rimettere le sue creature sotto la protezione di laici ferventi e timorati di Dio. Come 2000 anni fa fece crescere la Sua Chiesa con l'Apostolato, oggi si ripete, con la differenza che Gesù non torna in Croce per i nostri peccati; ogni uno avrà secondo la giustizia divina. Parlate a tutte le genti che i tempi non attendono le conversioni; ancora una volta "tutto é compiuto!!".
Sia lodato Gesù Cristo.

Commenti

  1. Pasqua, 12/04/2020
    Prendiamo coraggio dai martiri della fede: possano prenderne il
    coraggio i pastori contemporanei.
    In questa Pasqua di costrizione e contrizione, Iddio prepara la sua opera.
    Buona Pasqua.
    "Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio
    vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il
    potere di devastare la terra e il mare: [3]"Non devastate né la terra, né il
    mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla
    fronte dei suoi servi" (Ap.7)
    APRILE 26, 2014 PAOLO MARIA CALA: ON CHIESA E RELIGIONE - "Zenith.org"
    La messa celebrata nel lager di Dachau
    [..]
    La santità del Padre Giuseppe Girotti, domenicano, morto martire il 1 aprile del
    1945 nel campo di concentramento di Dachau, offre diversi spunti di riflessione
    ed occasioni per illuminare la nostra fede. La vita terrena di Padre Girotti,
    termina con il martirio a Dachau, in quel campo di prigionia che era chiamato
    anche “il campo dei preti” dall’enorme numero di sacerdoti che erano lì
    radunati.
    [...]
    Repubblica, mp 05 09 1993
    ' COSI' DICEVO MESSA IN SEGRETO NEI GULAG SIBERIANI DI STALIN' VILNIUS - Papa
    Wojtyla, quando lo ha visto in duomo nelle prime file, lo ha riconosciuto e ha
    sorriso. [..] Alfonsas Svarinskas, monsignoras, come lo chiamano adesso, è uno
    dei più celebri preti sopravvissuti ai lager. [..]Uno degli episodi più
    rocamboleschi fu come riuscì a essere ordinato prete [..] .
    Era il 3 ottobre 1954. Inizia la cerimonia e al momento del sanctus, mentre noi
    cantavamo sottovoce, si sente un gran picchiare alla porta. Noi eravamo
    terrorizzati che tutto fosse stato scoperto, ma il medico si precipitò verso la
    porta, la apre e grida: ' Che c' è?' . Erano due guardiani, che cercavano
    qualche sigaretta. Il medico li accontentò e così sono diventato prete" […]
    ***
    In catene per Gesù. Il diario di prigionia del cardinale Swiatek "L ́Occidente
    sapeva ma non interveniva. E noi ci sentivamo abbandonati e indifesi"
    di Sandro Magister. Dal quotidiano "Avvenire" ́11 novembre
    2003: ROMA - Kazimierz Swiatek è un vegliardo di quasi 90 anni, è arcivescovo di
    Minsk-Mohilev in Bielorussia ed è cardinale dal 1994.[...]
    Come calice usavo una tazza di ceramica, mentre tenevo l'ostia consacrata da portare ai
    cattolici in una scatola di fiammiferi. Ricordo una messa di Pasqua celebrata
    con alcuni prigionieri cattolici in un locale di lavanderia tra nuvole di
    vapore. Di tutta la mia vita sacerdotale fu la Pasqua più cara.
    [...] E venne l ́ultimo giorno della mia permanenza nel lager. Fui condotto sotto
    scorta nell ́ufficio del Kgb esterno al campo. Dietro la scrivania era seduto un
    capitano maggiore e io stavo al muro. [..] Giunto all ́ultima pagina mi chiese: "Come hai fatto a
    sopportare tutto ciò e a rimanere in vita?". Lui non riusciva a comprenderlo, ma
    regole del Kgb erano semplici e univoche: per uno come me non andava sprecata
    una pallottola, erano sufficienti per eliminarmi una fatica sovrumana e le
    condizioni del lager. Da qui il suo immenso stupore.
    Risposi: "Capitano maggiore, la vita io la devo alla mia incrollabile fede in
    Dio. E ́ stato Lui a salvarmela". Disse il maggiore: "Ma Dio esiste?". Poi rimase
    per lungo tempo a riflettere. Era da quest ́uomo che dimendeva la decisione sulla
    mia sorte. Io, fermo al muro, pregavo Dio di aiutrarmi, di salvarmi la vita.
    Dopo una lunga riflessione il maggiore mi guardò con aria di benevolenza (era la
    prima volta che uno del Kgb manifestava un tale atteggiamento nei mieiconfronti), prese la penna e con gesto largo appose la sua firma. Poi, con fare
    gentile, disse seplicemente: "Siete libero". Sono uscito dall ́ufficio senza la
    scorta, ero libero! E subito ho elevato una preghiera di ringraziamento: Dio
    come sei potente, come si buono!
    * * *
    [...]

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