3° comandamento: Ricordati di santificare le feste
"Ricordati del giorno del sabato per santificarlo. Per sei giorni lavorerai e compirai ogni tua opera ma il settimo è giorno di totale cessazione del lavoro e dedicato al Signore Dio tuo. Non farai alcun lavoro né tu né tuo figlio né tua figlia né il tuo schiavo né la tua schiava né il tuo animale né il forestiero che si trova nelle porte [della tua città] poiché in sei giorni il Signore creò il cielo e la terra, il mare e tutto ciò che contengono e nel settimo giorno si riposò e per questo il Signore ha benedetto il settimo giorno santificandolo."
Il Terzo Comandamento dice: Ricordati di santificare le feste.
Non siamo così sprovveduti come crede Don Alessandro Maria Minutella, che in una delle sue ultime catechesi ha dato una speciale schedina, dove tutti i cristiani sono tacciati, compresi quel piccolo resto che lo segue incondizionatamente. Attenzione a non cadere dalla padella alla brace, esaltando questo Sacerdote e perdendo di vista Dio stesso, perché sebbene sia un grande sacerdote, come abbiamo manifestato più volte, risulta avere anche lui le sue lacune come tutti gli uomini, Santi compresi. Il peccato è in tutti, la mitezza e l'umiltà aiutano a comprendere gli errori e attraverso la fede e la crescita spirituale ci si eleva fino a trovare una dimensione animica che ci conduce verso la via stretta della salvezza eterna ovvero in Paradiso. Don Alessandro in questa catechesi sopra menzionata, presuntuosamente ci ha presi tutti in giro, tranne i sui seguaci, tanto da mettere in guardia addirittura i Bergogliani a stare attenti alla nostra vicinanza. Non dubitiamo della sua vocazione, non dubitiamo della sua preparazione teologica, non dubitiamo delle sue locuzioni, perché non siamo noi a dover giudicare se sono vere o false, sicuramente non dubitiamo sulle sue buone intenzioni, ma ci stiamo accorgendo che la sua personale battaglia, la sua solitudine sacerdotale, stanno diventando ostacolo al suo discernimento.
Molti sono i cristiani che hanno delle locuzioni interiori, noi ne conosciamo bene alcuni, ma non si vantano di questi doni, non ne approfittano, ne tanto meno li adoperano per esaltare se stessi, un uomo in particolare sta aiutando a convertire tanti cristiani alla vera Fede già da più di 25 anni, eppure facendo sempre il volere di Gesù Cristo non gli è difficile seguire la retta via. Non esalta se stesso e non si mette mai in primo piano, ma vive nel nascondimento magnificando solo le opere del Signore. Nessuno lo tocca perché opera con la protezione di Gesù Cristo. Non urla, non insulta, tanto meno giudica, come sta facendo in questi giorni don Alessandro, insegna la libera strada che conduce a Dio. Essa è una e non ci sono scorciatoie, chi non è pronto a diventare fedele a Dio rimane libero nel proprio destino.
Nostro Signore Gesù Cristo, fattosi uomo, davanti alle più cattive offese, alle più atroci accuse è stato in silenzio, ha lasciato che Dio Padre lo difendesse, guidando la propria vita privata e pubblica. Nel sinedrio non ha commentato, ne tanto meno ha voluto custodirsi, ma ha lasciato fare secondo ciò che era stato scritto. Mentre Don Alessandro pretende anche lui di cambiare i comandamenti di Dio, vi ricordiamo che il Terzo comandamento ci obbliga a partecipare alla Santa Messa, fino a quando quest'ultima non venga distrutta nelle sue basi fondamentali. Ma per allora ci sarà già pronta la soluzione, perché Dio non abbandona il suo popolo. A riguardo della seconda lettera di Giovanni che Don Minutella cita più volte, precisiamo che afferma: "Chiunque va oltre e non rimane nell’insegnamento del Cristo non ha Dio. Chi rimane in questo insegnamento è colui che ha sia il Padre sia il Figlio." Dunque sembra palese che se non si rispetta il comando del Signore perdiamo definitivamente Dio stesso. Ci rende tristi e ci rammarica sottolineare che questa volta Don Alessandro ha esagerato e riproponendo la frase citata da egli stesso di S. Giovanni: "Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. Infatti chi gli rivolge un saluto si rende complice delle sue opere malvagie." possiamo affermare che ciò vale anche per Don Minutella, quando costringe i suoi seguaci a non andare a Messa alla domenica. Egli si abroga il diritto di andare oltre il comando terzo del Signore.
Nella Bibbia si legge: «Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: "Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare". [...] Essi andarono [...] e prepararono la Pasqua. Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli Apostoli con lui, e disse: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio". [...] Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio Corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: "Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio Sangue, che viene versato per voi" » (Lc 22,7-20).
Il Catechismo della Chiesa Cattolica Apostolica Romana dice: "Celebrando l'ultima Cena con i suoi Apostoli durante un banchetto pasquale, Gesù ha dato alla Pasqua ebraica il suo significato definitivo. Infatti, la nuova Pasqua, il passaggio di Gesù al Padre attraverso la sua morte e la sua risurrezione, è anticipata nella Cena e celebrata nell'Eucaristia, che porta a compimento la Pasqua ebraica e anticipa la Pasqua finale della Chiesa nella gloria del Regno".
Gesù ordina: «Fate questo in memoria di me», quando Gesù comanda di ripetere i suoi gesti e le sue parole « finché egli venga » (1 Cor 11,26), non chiede soltanto che ci si ricordi di lui e di ciò che ha fatto, Egli ha di mira la celebrazione liturgica, per mezzo degli Apostoli e dei loro successori, del memoriale di Cristo, della sua vita, della sua morte, della sua risurrezione e della sua intercessione presso il Padre. Se all'interno della comunione ecclesiale c'è un traditore, pagherà personalmente di persona, era pur presente Giuda all'ultima cena?
La celebrazione va rivolta al sacrificio di Cristo, nel momento che questo viene manipolato allora non potremmo più partecipare in quanto protestante. Finché parlano, gli eretici, ma non mettano in atto si deve continuare a manifestare fedeltà ai comandi di Dio, nelle nostre Chiese il Padre Nostro non è ancora stato cambiato, ne tanto meno il Gloria o le parole dalle Transustanziazione, punti fondamentali per una Messa valida agli occhi di Dio.
Fin dagli inizi la Chiesa è stata fedele al comando del Signore, pertanto non ascoltate chi vi impedisce di partecipare all'ultima Cena del Signore, ameno che non si cambino le formule e i gesti istituiti da Gesù stesso allora in quel caso non c'è più il sacramento dell'Eucarestia. Comunque ricordate che in questo caso, Gesù avrà già provveduto per non lasciare i suoi fedeli sprovvisti del Suo Corpo e del Suo Sangue, sacrificati per la nostra salvezza.
Nella Bibbia si legge: «Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: "Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare". [...] Essi andarono [...] e prepararono la Pasqua. Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli Apostoli con lui, e disse: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio". [...] Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio Corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: "Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio Sangue, che viene versato per voi" » (Lc 22,7-20).
Il Catechismo della Chiesa Cattolica Apostolica Romana dice: "Celebrando l'ultima Cena con i suoi Apostoli durante un banchetto pasquale, Gesù ha dato alla Pasqua ebraica il suo significato definitivo. Infatti, la nuova Pasqua, il passaggio di Gesù al Padre attraverso la sua morte e la sua risurrezione, è anticipata nella Cena e celebrata nell'Eucaristia, che porta a compimento la Pasqua ebraica e anticipa la Pasqua finale della Chiesa nella gloria del Regno".
Gesù ordina: «Fate questo in memoria di me», quando Gesù comanda di ripetere i suoi gesti e le sue parole « finché egli venga » (1 Cor 11,26), non chiede soltanto che ci si ricordi di lui e di ciò che ha fatto, Egli ha di mira la celebrazione liturgica, per mezzo degli Apostoli e dei loro successori, del memoriale di Cristo, della sua vita, della sua morte, della sua risurrezione e della sua intercessione presso il Padre. Se all'interno della comunione ecclesiale c'è un traditore, pagherà personalmente di persona, era pur presente Giuda all'ultima cena?
La celebrazione va rivolta al sacrificio di Cristo, nel momento che questo viene manipolato allora non potremmo più partecipare in quanto protestante. Finché parlano, gli eretici, ma non mettano in atto si deve continuare a manifestare fedeltà ai comandi di Dio, nelle nostre Chiese il Padre Nostro non è ancora stato cambiato, ne tanto meno il Gloria o le parole dalle Transustanziazione, punti fondamentali per una Messa valida agli occhi di Dio.
Fin dagli inizi la Chiesa è stata fedele al comando del Signore, pertanto non ascoltate chi vi impedisce di partecipare all'ultima Cena del Signore, ameno che non si cambino le formule e i gesti istituiti da Gesù stesso allora in quel caso non c'è più il sacramento dell'Eucarestia. Comunque ricordate che in questo caso, Gesù avrà già provveduto per non lasciare i suoi fedeli sprovvisti del Suo Corpo e del Suo Sangue, sacrificati per la nostra salvezza.
Dispiaciuti non ci stiamo a stare con uomini che giudicando fanno i medesimi errori.
Speriamo serva per tutti i cristiani capire che la Legge di Dio, non va sostituita e che Dio non lascia i Suoi fedeli senza guida.
Speriamo serva per tutti i cristiani capire che la Legge di Dio, non va sostituita e che Dio non lascia i Suoi fedeli senza guida.
Avete scritto che Nostro Signore Gesù Cristo davanti al sinedrio non parlava e non si difendeva. Questo significherebbe che per essere veri cristiani bisogna stare a guardare passivamente mentre il timoniere Bergoglio conduce la nave della Chiesa al naufragio? Nostro Signore Gesù ha detto: finora ho parlato e vi ho insegnato per parabole e nel nascondimento, ma ora è venuto il tempo che ciò che vi ho insegnato lo GRIDIATE sui tetti e alla luce del giorno. Essere veri cristiani significa GRIDARE la Verità quando è necessario ed essere disposti a difenderla fino al martirio. Essere pusillanimi, essere passivi spettatori, rassegnarsi allo status-quo per bene del quieto vivere, NON È amare Cristo.
RispondiEliminaPoveretti e miseri che siete così suscettibili e privi di humor da sentirvi offesi dalle categorie della schedina, vi do un grande consiglio, studiate, leggete la storia della Chiesa e dei Padri della Chiesa, leggete di un tale ATANASIO DI ALESSANDRIA e dopo aver ben studiato di lui, pregate e rendete grazie al Signore Dio di avergli forza, coraggio e VOCE di un leone. Se non fosse per Sant' Atanasio, oggi voi sareste ariani !!!
Altra è la questione del terzo comandamento e dell'andare a messa. Troppo complicata e lunga per essere trattata qui.
Voglio proprio vedere se avete l'onestà di pubblicare questo commento. Io il coraggio di usare il mio email lo ho avuto.
Il Signore ci benedica e ci illumini tutti. Sia lodato Gesù Cristo.