IL DECALOGO ...
Gesù dice: "Il decalogo è la legge; e il mio vangelo è la dottrina che vi rende più chiara questa legge e più cara a seguirsi. Basterebbe questa legge e questa dottrina a fare degli uomini dei santi. Ma siete così intralciati dalla vostra umanità, che in verità, soverchia di troppo in voi lo spirito, che non potete seguire queste vie e cadere; o vi fermate scoraggiati. Dite a voi e a chi vorrebbe portare avanti citando degli esempi del vangelo: "ma Gesù, ma Maria, ma Giuseppe non erano come noi. Erano forti, sono stati subito consolati nel dolore, anche di quel poco dolore che hanno avuto, non sentivano le passioni. Erano già esseri fuori dalla Terra". In realtà vi dico che il dolore ci è stato l'amico fedele ed ebbe tutti i più vari aspetti e nomi."
Che cos'è Dio?
È la carità, la bontà, la sapienza, la forza, la potenza. Egli è tutto: è la perfezione eterna.
Che cos'è l'uomo?
È un'anima imprigionata in una carne, che porta il peso e le conseguenze della colpa di Adamo ed Eva. Una colpa cancellata come macchia, abbattuta come ostacolo dalla Grazia purificatrice di nostro Signore Gesù Cristo, ma non spenta, anzi alimentata dai fumi satanici. L'uomo è la debolezza, l'egoismo, l'ignoranza, l'impotenza, l'imperfezione.
Ecco perché Dio, nella Sua infinita misericordia, ci ha consegnato i Suoi Comandi, per aiutarci a non cadere nella trappola infernale.
Così come aveva avvertito Adamo ed Eva di non cogliere il frutto dall'albero della conoscenza: un unico comando, ne ha dati 10 al Suo popolo.
E come per i progenitori, anche per noi, senza Dio, senza le Sue regole, siamo demoni. Pronti per l'inferno, al quale da anni ci hanno abituato a non crede più o a pensare che esso sia vuoto.
Sacerdoti, prelati, vescovi, cardinali, Bergoglio stesso, pagherete sulla vostra pelle la bestemmia che avete perpetrato diffondendo questa eresia. Il marchio della bestia vi ha già sigillato anima e corpo.
Anche noi abbiamo molta colpa per aver abbandonato la tradizione cristiana che i nostri nonni ci hanno tramandato, ma possiamo riprenderci ciò che è lecito, studiando da capo i veri precetti divini, confessando tutte le debolezze, le mancanze e ritornando a Dio senza compromessi.
1° Comando: NON TI FARAI DEI NEL MIO COSPETTO. (Io sono il Signore Dio tuo)
Quanti "dei" abbiamo messo sull'altare di Dio: c'è chi ha messo la donna, divinizzandola per lussuria o semplicemente per bellezza, possedendone la vita. Trasformandola da moglie e madre in politicante, affarista, femminista. Alimentando la propria intelligenza, trasformandola, tatuandola, togliendo o aggiungendo, depauperando i segni del tempo per un effimero valore di eternità corporeo o semplicemente vendendola al prezzo più accettabile. Chi invece ha messo il potere sull'altare di Dio, chi ha messo la scienza, chi i trionfi militari, chi la politica, i soldi, i palazzi e gli averi, chi l'ecologia, la natura, chi la propria indipendenza, chi ha messo tutto se stesso, pensando di fare da solo senza Dio.
E alla domenica?? Tralasciando le domeniche di questi due anni, dove le chiese sono sempre più vuote, la domenica tutti alla Santa Messa.
Tutti a correre in chiesa per ritornare cristiani cattolici apostolici romani, in tal caso il dio-uomo si presta ad adorare distrattamente Dio, consapevole però, che l'indomani la sua libertà sarà intoccabile per un'altra settimana. Bugiardi, traditori, non fedeli, come Adamo e Eva disubbidienti e superbi.
Eppure il Creato lo dice: Io sono il Signore Dio tuo, non strozzate le coscienze per non udirle. Lo stesso corpo è una macchina perfetta che senza Dio è inerte. La terra, il cielo, il mare con le sue onde, le montagne con i suoi dossi, il vento, la grandine, il sole e la luna, il tempo che corre, come i profumi dei fiori, gli animali, tutto parla di Dio, tutto lo riconosce come Creatore, tranne l'uomo moderno che ha perso il senso di questo comando.
Meditate profondamente e rientrate in questo amorevole comando. "Io sono il Signore Dio tuo che ti trassi dalla terra d'Egitto e dalla casa della schiavitù." La Terra promessa di cui parla Dio al Suo popolo è il Cielo, l'eterno Regno del Signore, dove non c'è più fame ne sete, né freddo né morte, ma tutto sarà gioia e pace eterna. Dopo di questo comando dato a Mosè, Dio mandò Suo figlio: il liberatore, colui che venne per spezzare definitivamente le catene del peccato, sottraendoci dalla casa della schiavitù.
Attraverso questo comando si sono realizzate due promesse di Dio: la prima con Mosè, la seconda con nostro Signore Gesù Cristo.
Dio ci trae dalla Terra dell'idolo che sedusse i progenitori (Satana principe di questo mondo), ci strappa dalla schiavitù della colpa (con il battesimo), ci riveste di Grazie e alla fine ci ammette nel Suo Regno.
Infine Dio disse:" Io sono il Signore Dio tuo, forte e generoso, che visito l'iniquità dei Padri sopra i figli fino alla terza e quarta generazione di quelli che mi odiano, e faccio misericordia fino alla millesima di quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non ti farai dei nel mio cospetto." Avete udito come Dio sia onnipotente e onnipresente col suo sguardo. Nulla sfugge, tutto viene scritto, anche le innumerevoli eresie di Bergoglio, che ha messo se stesso sull'altare che spetta a nostro Signore. Il papa usurpatore ha cambiato, deriso, questo comandamento: per lui solo stridore di denti. Voi che volete seguirlo siete liberi di dannarvi. Noi cristiani di Cristo ci convertiamo totalmente a Dio e rinneghiamo le eresie bergogliane scritte e non...
Ritorniamo al primo comandamento d'amore, meditiamo e convertiamoci.
Sia lodato Gesù Cristo.
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