L'abominio della desolazione: la Messa senza il Sacrificio Eucaristico.

Il profeta Daniele nel Vecchio Testamento e Gesù stesso nel Nuovo Testamento, predice che in un tempo futuro ci sarà un “Abominio di Desolazione” organizzato in un posto sacro.
A tal riguardo molti sono i messaggi che arrivano da punti di vista diversi, ma usando il discernimento e ascoltando ciò che nostro Signore Gesù Cristo ci comunica attraverso lo Spirito, possiamo chiaramente comprendere che stiamo arrivando a quel tempo, l'abominio è la perdita dell'Eucarestia, il posto sacro è la Chiesa di Cristo. Questo infatti è il tempo delle eresie, il tempo degli usurpatori, il tempo satanico, dove l'anticristo ha un ulteriore piccolo momento, per portare a termine la distruzione della Sposa di Cristo. 
Dall'altra parte abbiamo nostra Signora, la Vergine Maria, Madre nostra regalataci da Gesù, che ci guida con la lampada accesa, verso il viottolo stretto che conduce alla vita eterna.  
I fedeli sono confusi, perché si parla molto di Messe invalide, messe protestanti, ma noi vogliamo rassicurarli affermando che non è ancora giunto il momento dell'abominio, tutto è ben preparato perché ciò avvenga velocemente, e di certo si compierà. Ma il tempo non è maturo, attenti dunque a non farvi ingannare da messaggi o presagi che sono sibillini. 
31 dicembre del 1992, Maria Santissima, rivela a Don Stefano Gobbi questo messaggio: "Il Sacrificio della Messa rinnova quello compiuto da Gesù sul Calvario. Accogliendo la dottrina protestante, si dirà che la Messa non è un Sacrificio, ma solo la sacra cena; cioè il ricordo di ciò che Gesù fece nella sua ultima cena. E così verrà soppressa la celebrazione della santa Messa. In questa abolizione del sacrificio quotidiano consiste l’orribile sacrilegio compiuto dall’anticristo, la cui durata sarà di circa tre anni e mezzo, cioè di milleduecentonovanta giorni." 
Dunque le nostre Sante Messe, modificate liturgicamente in vari punti, attraverso il Concilio Vaticano II, non sono ancora state toccate nei riguardi della consacrazione, per questo il Sacrificio Eucaristico è ancora valido.
Per grazia ricevuta da nostro Signore, la validità dei sacramenti non dipendono dalla santità o meno dei sacerdoti che li amministrano; i sacramenti agiscono “ex opere operato”, ovvero per il fatto stesso di essere posto in atto, e non “ex opere operantis” che richiederebbe la santità del sacerdote. Ecco perché il peccato dei ministri non “contamina” la validità dell’azione sacramentaria di Dio. Finché il sacerdote consacra il pane e il vino mantenendo la forma ecclesiale, come nostro Signore Gesù Cristo ci ha insegnato, la S. Messa è valida e l'abominio della desolazione  non comincia. Così vale per chi siede alla Sede petrina, credere o meno in Gesù Cristo è un atto personale che verrà vagliato dalla Giustizia divina. 
Per tanto fedeli andate alla S. Messa finché la protestantizzazione, attraverso le messe ecumeniche,  non sarà riuscita a profanare l'Eucarestia.

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