L'UBBIDIENZA dagli scritti di Maria Valtorta:
Azaria angelo custode di Maria Valtorta, spiega alla Mistica che cos'è l'ubbidienza: "L’ubbidienza, che sembra inferiore alle tre teologali virtù, soltanto perché non è nominata neppure nelle quattro virtù cardinali è in realtà presente in tutte, inscindibile da tutte le virtù. Essa è come il sostegno su cui esse si appoggiano per crescere in voi.Medita. Come potete avere la Fede? Ubbidendo a Dio che vi dice e propone di credere nelle sue verità e misteri, e ubbidendo a ciò che vi dice la santa Chiesa: Voce delle voci di Dio. Come potete avere la Speranza? Anche qui ubbidendo a Dio il quale v'infonde questa virtù dicendovi che dovete sperare in Lui che vi darà gli aiuti e le misericordie sue per giungere alla Vita eterna e al suo possesso.
Come potete avere la Carità? Ubbidendo al precetto dell’amore verso Dio e verso il prossimo.
Come potete avere la Prudenza? Stando ubbidienti ai precetti di Dio e ai suoi consigli che hanno lo scopo d'indirizzare ogni azione dell’uomo al suo giusto fine.
E come la Giustizia? Ubbidendo alla Legge della morale soprannaturale la quale v'insegna a non fare agli altri ciò che non si vorrebbe fatto a se stessi.
E come la Fortezza? Ubbidendo eroicamente a Dio che sapete più grande di tutte le cose create, e per il Quale dovete essere disposti a tutto patire per conservarvi fedeli a Lui e possederlo per l’eternità; ubbidendo eroicamente con la sua promessa nel cuore: “Io sarò con voi nelle ore delle prove“. (…)
E come potete avere la Temperanza? Ancora con l’ubbidienza ai divieti santi di Dio e ai limiti messi a vostra salvezza per usare senza pericolo delle cose temporali.
Voi vedete che l’Ubbidienza, virtù taciuta, è in tutte le virtù. In tutte". Az. 5.1.47
Perciò è palese che l'ubbidienza va rivolta a Dio in primis e se l'uomo per quanto di carica elevata, come colui che siede nella Sede petrina, predica contro la Legge di Dio e i suoi comandamenti, perde il diritto di essere ascoltato, perché eretico agli occhi dell'Onnipotente.
L'ubbidienza ce l'ha insegnata il Verbo, Gesù Cristo, che ne ha fatta una virtù. Destinato a diventare uomo per obbedire a Suo Padre, si è incarnato nel ventre della Vergine Maria, nascendo in un luogo povero e rimanendo sottomesso agli uomini che lo condussero alla morte di croce.
Va sottolineato che ubbidire implica rinunce e sacrifici, come lo ha dimostrato Gesù che ubbidendo al Padre, si umilia davanti agli uomini accettando la morte, pur non essendo reo di nessuna colpa, ma solo per riscattare i nostri peccati.
Il libero arbitrio ci lascia la consapevolezza della nostra scelta, per tanto se scegliamo di essere cristiani dobbiamo ubbidire ai comandamenti e agli insegnamenti che Gesù Cristo ci ha donati. Anche Maria, la seconda dopo Gesù, che ha sempre ubbidito a Dio Padre, con il Suo Fiat ha detto si!! Incondizionato e senza ripensamenti ha accettato e ubbidito con amorevole dedizione ai voleri dell'Altissimo.
Terzo, che fece della sua castità, un eccelente esempio di ubbidienza, fu San Giuseppe, che virilmente si piegò ai voleri di Dio Padre.
Ecco l'esempio eccezionale di ubbidienza che ci offre la Sacra Famiglia, che non ha accettato a singhiozzo la Legge e le Scritture, ma le ha consapevolmente messe in atto e portate a termine.
Non all'uomo, ma a Dio, dobbiamo sempre ubbidienza, la gerarchia umana che domina le porte della Chiesa di Cristo, se non rispetta anch'essa l'ubbidienza, non deve essere ascoltata, perché Gesù stesso agli Apostoli intima quest'ultimi ad uscire dalla casa del pagano, lasciando lì anche la polvere dei saldali.
Perciò è palese che l'ubbidienza va rivolta a Dio in primis e se l'uomo per quanto di carica elevata, come colui che siede nella Sede petrina, predica contro la Legge di Dio e i suoi comandamenti, perde il diritto di essere ascoltato, perché eretico agli occhi dell'Onnipotente.
L'ubbidienza ce l'ha insegnata il Verbo, Gesù Cristo, che ne ha fatta una virtù. Destinato a diventare uomo per obbedire a Suo Padre, si è incarnato nel ventre della Vergine Maria, nascendo in un luogo povero e rimanendo sottomesso agli uomini che lo condussero alla morte di croce.
Va sottolineato che ubbidire implica rinunce e sacrifici, come lo ha dimostrato Gesù che ubbidendo al Padre, si umilia davanti agli uomini accettando la morte, pur non essendo reo di nessuna colpa, ma solo per riscattare i nostri peccati.
Il libero arbitrio ci lascia la consapevolezza della nostra scelta, per tanto se scegliamo di essere cristiani dobbiamo ubbidire ai comandamenti e agli insegnamenti che Gesù Cristo ci ha donati. Anche Maria, la seconda dopo Gesù, che ha sempre ubbidito a Dio Padre, con il Suo Fiat ha detto si!! Incondizionato e senza ripensamenti ha accettato e ubbidito con amorevole dedizione ai voleri dell'Altissimo.
Terzo, che fece della sua castità, un eccelente esempio di ubbidienza, fu San Giuseppe, che virilmente si piegò ai voleri di Dio Padre.
Ecco l'esempio eccezionale di ubbidienza che ci offre la Sacra Famiglia, che non ha accettato a singhiozzo la Legge e le Scritture, ma le ha consapevolmente messe in atto e portate a termine.
Non all'uomo, ma a Dio, dobbiamo sempre ubbidienza, la gerarchia umana che domina le porte della Chiesa di Cristo, se non rispetta anch'essa l'ubbidienza, non deve essere ascoltata, perché Gesù stesso agli Apostoli intima quest'ultimi ad uscire dalla casa del pagano, lasciando lì anche la polvere dei saldali.
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