MERCOLEDì DELLE CENERI


Ogni anno, 40 giorni prima della Pasqua del Signore, si ricorda un avvenimento molto importante per la Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Con questa data, Gesù entra nel deserto per la penitenza, per prepararsi al Sacrificio della Croce e per darci un insegnamento molto importante: la resistenza al peccato di Satana.
Infatti, con il Mercoledì delle Ceneri, inizia il cammino che porterà ogni fedele all’incontro con la Resurrezione di Nostro Signore: la Quaresima, chiamata così perché indica un periodo di, appunto, quaranta giorni (quaranta è il numero della penitenza), di astinenza dalle carni, per tutti i venerdì del periodo, e di digiuno dal peccato, di contrizione fisica e spirituale per prepararsi al meglio per incontrare in una nuova veste, Cristo, non più peccatori, ma da persone nuove, convertite, salvate dal Crocifisso.
Nel Mercoledì delle Ceneri, il sacerdote durante la messa sparge, con un piccolo segno di croce, sul capo dei fedeli la cenere, ottenuta dalle palme bruciate che sono state benedette nella domenica delle palme dell’anno precedente, dicendo la formula: “memento homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris” (Gen 3,19) e significa “ricordati uomo, che polvere sei e polvere tornerai”. Questa formula appartiene alla messa tradizionale tridentina, del vetus ordo, mentre, con la nuova messa del Concilio Vaticano II la formula è cambiata in: “convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15).
Le ceneri sono segno della debole e fragile condizione dell'uomo. Abramo rivolgendosi a Dio dice: "Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere..." (Gen 18,27). Giobbe, riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: "Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere" (Gb 30,19).
Ma la cenere è anche il segno esterno di chi si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore. Come accadde nella conversione degli abitanti di Ninive a motivo della predicazione di Giona: "I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere" (Gio 3,5-9). Anche Giuditta invitò tutto il popolo a fare penitenza, affinché Dio intervenga a liberarlo: "Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore" (Gdt 4,11).

Gesù chiama tutti noi alla conversione del cuore, ci vuole contriti e penitenti per riparare ai nostri peccati e ai peccati di questo mondo che tarda a convertirsi.
Questo periodo proverà moltissimo la nostra resistenza, ma noi dobbiamo essere saldi nella fede, nella preghiera e nell’accettazione di ciò che Dio ci mette sulla nostra vita.
Siate saldi fratelli cari. Fatevi santi.

Buon inizio di una Santa Quaresima. 

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