IL SACERDOTE.
Nel 1944, Gesù a Maria Valtorta, parla dei Sacerdoti in forma dolorosa, ma veritiera. Afferma che tutte le epoche hanno avuto una percentuale di sacerdoti aridi, ma quelli che si formano ora sono il Suo dolore. La maggior parte sono adoratori di tutto tranne che di Dio: impuri, se non in corpo, in spirito, avendo amori verso ciò che è della terra e non verso l'Onnipotente, atei perchè negano a Dio l'attributo di Potenza assoluta e negano l'esistenza del Miracolo. Questi sacerdoti sono flagelli per Gesù, pesanti e uncinati come quelli adoperati per la flagellazione prima della Crocifissione.
Il vero Sacerdote si deve annullare totalmente in Dio, per diventare sempre più simile a Gesù. Egli deve aspirare a portare tutte le anime in cielo e per questo deve avere una grande forza che solo l'amore del Signore gli può elargire. Il Sacerdote perfetto agli occhi di Dio, è quello che si sacrifica, che si annienta e si spoglia degli agi umani, ma anche degli affetti. Ditelo a chi vi fa credere che il Sacerdote potrebbe anche sposarsi, non il Sacerdote di Dio.
Il Pastore è chiamato da Gesù "luce del mondo". Pascia il gregge, lo sorveglia, lo raduna, instancabilmente lo conduce verso la salvezza eterna. A volte davanti al "lupo" si deve immolare per salvare il popolo di Dio.
Ma sopratutto il Sacerdote deve essere puro e vergine, perchè nell'atto della Transustanziazione, durante la Consacrazione, Gesù scende in Corpo e Sangue nelle sue mani, che devono essere verginali, come lo è stato il ventre di Maria Sua Madre.
I figli, salvo rare eccezioni, sono come li formano i genitori, altrettanto i fedeli, vengono formati dai sacerdoti, sia con le parole, sia con l'esempio.
Per questo, già nel lontano 1944, Gesù, a Maria Valtorta, spiega chiaramente, che per pietà di quelle anime lasciate sole nel gelo e buio, nell'impurità e sozzeria, ha suscitato luci fra i laici, che lo amano, come molti sacerdoti non lo amano più.
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