Lezione sui sacramenti e predizioni sulla Chiesa tratto dall'Evangelo di Maria Valtorta.
22 aprile 1947 (seconda parte)7 Ma voi state per ricevere un nuovo Battesimo, quello dello Spirito Santo. Ve l'ho promesso ed esso vi verrà dato. Lo stesso Spirito Santo scenderà su voi. Vi dirò quando. E voi sarete ripieni di Esso, nella pienezza dei doni sacerdotali. Potrete perciò, così come Io ho fatto con voi, infondere lo Spirito di cui sarete ripieni, per confermare in grazia i cristiani e infondere loro i doni del Paraclito. Sacramento regale di poco inferiore al Sacerdozio, abbia la solennità delle consacrazioni mosaiche con l'imposizione delle mani e l'unzione con l'olio profumato, un tempo usato per consacrare i Sacerdoti.
No. Non guardatevi così spaventati! Non dico parola sacrilega! Non vi insegno sacrilego atto! La dignità del cristiano è tale che, lo ripeto, è di poco inferiore ad un sacerdozio. Dove vivono i sacerdoti? Nel Tempio. E un cristiano sarà un tempio vivo. Che fanno i sacerdoti? Servono Dio con le preghiere, i sacrifici e con la cura dei fedeli. Così avrebbero dovuto fare… E il cristiano servirà Dio con la preghiera e il sacrificio e con la carità fraterna.
8 E ascolterete la confessione dei peccati così come Io ho ascoltato le vostre e quelle di molti e ho perdonato dove ho visto vero pentimento.
Vi agitate? Perché? Avete paura di non saper distinguere? Ho già parlato altre volte sul peccato e sul giudizio sul peccato. Ma ricordate, nel giudicare, di meditare sulle sette condizioni per le quali una azione può essere o non essere peccato, e di gravità diversa. Riassumo. Quando si è peccato e quante volte, chi ha peccato, con chi, con che, quale la materia del peccato, quale la causa, perché si è peccato. Ma non temete. Lo Spirito Santo vi aiuterà.
Quello che con tutto il mio cuore vi scongiuro di osservare è una vita santa. Essa aumenterà talmente in voi le luci soprannaturali che giungerete a leggere senza errore nel cuore degli uomini e potrete, con amore o con autorità, dire ai peccatori, pavidi di svelare la loro colpa o ribelli a confessarla, lo stato del loro cuore, aiutando i timidi, umiliando gli impenitenti. Ricordatevi che la Terra perde l'Assolutore e che voi dovete essere ciò che Io ero: giusto, paziente, misericordioso, ma non debole. Vi ho detto: ciò che slegherete in Terra sarà sciolto in Cielo e ciò che legherete qui sarà legato in Cielo. Perciò con misurata riflessione giudicate ogni uomo senza lasciarvi corrompere da simpatie o antipatie, da doni o minacce, imparziali in tutto e per tutto come è Dio, avendo presente la debolezza dell'uomo e le insidie dei suoi nemici.
Vi ricordo che talora Dio permette anche le cadute dei suoi eletti, non perché a Lui piaccia vederli cadere, ma perché da una caduta può venire un bene futuro più grande. Porgete dunque la mano a chi cade, perché non sapete se quella caduta non sia la crisi risolutiva di un male che muore per sempre, lasciando nel sangue una purificazione che produce salute. Nel nostro caso: che produce santità.
Siate invece severi con quelli che non avranno rispetto al Sangue mio e, con l'anima appena monda dal lavacro divino, si getteranno nel fango una e cento volte. Non malediteli, ma siate severi, esortateli, richiamateli settanta volte sette, e ricorrete all'estremo castigo del reciderli dal popolo eletto solo quando la loro pertinacia in una colpa, che scandalizza i fratelli, vi obbliga ad agire per non farvi complici delle loro azioni. Ricordatevi cosa ho detto: "Se tuo fratello ha peccato, correggilo fra te e lui solo. Se non ti ascolta, correggilo alla presenza di due o tre testimoni. Se non basta, fàllo sapere alla Chiesa. Se non ascolta neppure questa, consideralo come un gentile e un pubblicano".
9 Nella religione mosaica il matrimonio è un contratto]. Nella nuova religione cristiana esso sia atto sacro e indissolubile, sul quale scenda la grazia del Signore a fare dei coniugi due suoi ministri nella propagazione della specie umana.
Cercate sin dai primi momenti di consigliare al coniuge che viene dalla nuova religione di convertire il coniuge ancora fuor dal numero dei fedeli di entrarvi a far parte, per evitare quelle dolorose divisioni di pensiero, e conseguentemente di pace, che abbiamo osservato anche fra noi. Ma, quando si tratta di fedeli nel Signore, per nessuna ragione si sciolga ciò che Dio ha unito. E, nel caso di una parte che si trovi, essendo cristiana, congiunta a un gentile, Io consiglio che questa parte porti la sua croce con pazienza e mitezza e con fortezza anche, sino a saper morire per difendere la sua fede, ma senza lasciare il coniuge al quale si è unito con suo pieno consenso. Questo è il mio consiglio per una vita più perfetta nello stato matrimoniale, sinché non sarà possibile, con la diffusione del cristianesimo, aversi matrimoni fra fedeli. Allora sacro e indissolubile sia il vincolo, e santo l'amore.
Male sarebbe se, per la durezza dei cuori, dovesse accadere nella nuova fede ciò che avvenne nell'antica: un permettersi il ripudio e lo scioglimento per evitare scandali creati dalla libidine dell'uomo. In verità vi dico che ognuno deve portare la sua croce in ogni stato, anche in questo matrimoniale. E anche in verità vi dico che nessuna pressione deve far flettere la vostra autorità nel dire: "Non è lecito" a chi vuole passare a nuove nozze prima che uno dei coniugi sia morto. È meglio, Io ve lo dico, che una parte putrida si stacchi, da sola o seguita da altri, anziché, per trattenerla nel Corpo della Chiesa, concederle cosa contraria alla santità del coniugio, scandalizzando gli umili e facendo fare loro delle considerazioni sfavorevoli all'interezza sacerdotale e sul valore della ricchezza o della potenza.
Le nozze sono atto grave e santo. E per mostrare questo Io ho preso parte alle nozze e vi ho compiuto il primo miracolo. Ma guai se degenerano in libidine e capriccio. Il matrimonio, contratto naturale fra l'uomo e la donna, d'ora in poi si elevi a contratto spirituale, per il quale le anime di due che si amano giurano di servire il Signore nell'amore reciproco, offerto a Lui in ubbidienza al suo comando di procreazione per dare figli al Signore.
10E ancora… Giacomo, ricordi il discorso sul Carmelo? Da allora ti ho parlato di questo. Ma gli altri non sanno… Avete visto Maria di Lazzaro ungere le mie membra nella cena del sabato a Betania. Vi ho detto allora: "Ella mi ha preparato per la sepoltura". In verità ella lo ha fatto. Non per la sepoltura, ché ella credeva ancora lontano quel dolore, ma per purificare e imbalsamare le mie membra da tutte le impurità della via perché salissi profumato d'olio balsamico al trono.
La vita dell'uomo è una via. L'entrata dell'uomo nell'altra vita dovrebbe essere entrata nel Regno. Ogni re è unto e profumato prima di ascendere al suo trono e mostrarsi al suo popolo. Anche il cristiano è un figlio di re che percorre la sua via diretto al regno dove il Padre lo chiama. La morte del cristiano non è che l'entrata nel Regno per ascendere sul trono che il Padre gli ha preparato. Non è spaventosa la morte per colui che non teme Dio sapendosi nella sua grazia. Ma per colui che deve salire sul trono sia purificata da ogni detrito la veste, perché si serbi bella per la risurrezione, e sia purificato lo spirito, perché splenda sul trono che il Padre gli ha preparato per apparire nella dignità che a figlio di sì gran re si conviene. Accrescimento della Grazia, cancellazione dei peccati di cui l'uomo abbia pieno pentimento, suscitatrice di ardente anelito al Bene, datrice di forza per il combattimento supremo sia l'unzione data ai morenti cristiani, anzi, ai nascenti cristiani, perché in verità vi dico che chi muore nel Signore nasce alla vita eterna.
Ripetete il gesto di Maria sulle membra degli eletti. E nessuno lo reputi indegno di lui. Io l'ho accettato quell'olio balsamico da una donna. Ogni cristiano se ne tenga onorato come di una grazia suprema da parte della Chiesa di cui è figlio, e lo accetti dal sacerdote per detergersi dalle ultime macchie. E ogni sacerdote sia lieto di fare l'atto d'amore di Maria verso il Cristo penante sul corpo del morente fratello. In verità vi dico che ciò che non avete allora fatto a Me, lasciando che una donna vi superasse, e ora vi pensate con tanto dolore, potete farlo in futuro e per tante volte quante con amore vi curverete su uno che muore per prepararlo all'incontro con Dio. Io sono nei mendichi e nei morenti, nei pellegrini, negli orfani, nelle vedove, nei prigionieri, in chi ha fame, sete o freddo, in chi è addolorato o stanco. Io sono in tutte le membra del mistico mio Corpo che è l'unione dei miei fedeli. Amatemi in essi e riparerete al vostro disamore di tante volte, dandomi grande gioia e dandovi tanta gloria.
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