L'UOMO VESTITO DI BIANCO E..... don Marco Pozza.

Premesso che l'abito non fa il monaco, sottolineiamo che oramai diventa sempre più difficile identificare un sacerdote dall'abito. In effetti questo giornalista che sta intervistando Bergoglio, non ha niente che faccia pensare ad un Pastore di Cristo. Non solo per la mancanza dell'abito talare, che rari Sacerdoti indossano, ma  anche per la mancanza degli atteggiamenti che dovrebbero essere consoni a tale vocazione.
Sembra infatti che tutti i Pastori  vogliano mescolarsi al Gregge, dimenticando che loro sono la guida, l'esempio, il riferimento che conduce alla retta via. 
E qui ricordiamo il piano massonico, che già nel 1962, tra i suoi 33 punti decretava le testuali parole: "Tutti i Sacerdoti debbono deporre la loro Veste Clericale e le loro Croci così da poter essere accettati da tutti. Rendete ridicoli coloro che non si adeguano".
Don Marco intervista Bergoglio sulla preghiera del Padre Nostro che viene considerata come una orazione dettata da uomo, in realtà non si vuol capire che questa è la prima preghiera che Gesù stesso ha dettato, rispondendo alla richiesta dei discepoli di insegnare loro a pregare. (Lu 11,1)
Non c'è niente da cambiare è perfetta così com'è stata divulgata.

Bergoglio, che ultimamente disprezza tutto ciò che vien da Dio ed esalta tutto il resto, per non smentirsi afferma: "Ci vuole coraggio per pregare il Padre Nostro. Dico: mettetevi a dire “papà” e a credere veramente che Dio è il Padre che mi accompagna, mi perdona, mi dà il pane, è attento a tutto ciò che chiedo, mi veste ancora meglio dei fiori di campo. Credere è anche un grande rischio: e se non fosse vero? Osare, osare, ma tutti insieme. Per questo pregare insieme è tanto bello: perché ci aiutiamo l’un l’altro a osare. E per quanto riguarda la frase "non ci indurre in tentazione" è meglio dire: "Non lasciarmi cadere nella tentazione" Così com'è non va. Occorre una nuova traduzione. Più aderente alla lettera e allo spirito dell'insegnamento di Gesù. Questa, però, osserva papa Francesco, «non è una buona traduzione. Anche i francesi hanno cambiato il testo con una traduzione che dice "non lasciarmi cadere nella tentazione", sono io a cadere, non è lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto, un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito. Quello che ti induce in tentazione – precisa ancora il Pontefice – è Satana, quello è l’ufficio di Satana".
Tante sono le sottigliezze che i fedeli tiepidi non riescono a percepire in questo discorso, prima fra tutte l'insinuare il dubbio. E se non fosse vero che Dio Padre è Padre??????? Credere diventa un rischio, tanto che pochi coraggiosi possono buttarsi e osare. 
Osare, avere il coraggio di fare qualche cosa di audace, di rischioso, questo è il significato del termine usato da Bergoglio, ma allora ci domandiamo quale Credo abbia quest'uomo che ormai ha provato in tutti i modi ad allontanare i cristiani da Cristo!!!
Se Bergoglio conoscesse veramente lo Spirito dell'insegnamento di Gesù saprebbe che Egli disse ai suoi discepoli: "Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno", (Lc 21,29-33) perciò ciò che ha insegnato in questa preghiera va mantenuta tale, se non altro perchè viene da Lui, sarebbe utile invece, che  i sacerdoti, cominciassero a spiegare veramente cosa intendeva Gesù, dettando questa orazione.
Questa preghiera è un atto di umiltà e attraverso di essa chiediamo a Dio che ci impedisca le tentazioni, così facendo ci rendiamo consapevoli della nostra imperfezione, del nostro bisogno dell'aiuto del Padre, che attraverso la richiesta da noi fatta, può proteggerci e impedire al Maligno di nuocerci.
Pensiamo ad Adamo e Eva, i nostri protogenitori, se avessero chiesto protezione a Dio e assistenza, sicuramente la tentazione di Eva, nel cogliere la mela dall'albero della vita e della conoscenza, non sarebbe avvenuta, Dio avrebbe protetto Eva dalla tentazione!!!



Commenti

Post più popolari