IL MATRIMONIO CRISTIANO  E' UN SACRAMENTO INDISSOLUBILE.


Oggi ci sentiamo in dovere di affrontare un tema che fa’ molto discutere e che, se non affrontato adeguatamente, crea non poca confusione. 
E se il matrimonio  dovesse finire?
L’esigenza di trattare questo tema è nata con il fatto che anche i sacerdoti sono ambigui nelle risposte, i quali, essendo loro stessi insicuri sulla Fede, il più delle volte conducono i fedeli a delle scelte che li portano lontani dall’Amore di Cristo.
Il matrimonio cristiano è un sacramento indissolubile, poiché come afferma Gesù Cristo: “L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” (Mc 10,9), è anche un atto sacro, sul quale scende la grazia del Signore che fa dei coniugi due suoi ministri nella propagazione della specie umana.
Il divorzio è conseguenza del malvagio frutto della lussuria umana, del peccato d'origine e della corruzione degli uomini. Non è stato creato e voluto da Dio. Dio non muta la Sua parola, e quando parla ad Adamo, ancora innocente e intelligente, perché non offuscato dalla colpa del Peccato d'origine, spiega che gli sposi, una volta uniti, devono essere una carne sola. 
La carne non si separa dalla carne pena la sciagura di morte o di malattia.
Non è lecito all’uomo separare ciò che Dio ha unito, ed è adultero sempre, colui, o colei che avendo il coniuge vivente passa ad altre nozze.


Gesù, parlando a Maria Valtorta, dice: "Il divorzio è prostituzione legale, mettendo in condizione uomo e donna di commettere peccati di lussuria. La donna divorziata difficilmente resta vedova d'un vivo, e vedova fedele. L’uomo divorziato non resta mai fedele al primo coniugio. Tanto l’uno che l’altra, passando ad altre unioni, scendono dal livello di uomini a quello di bruti, ai quali è concesso di cambiare femmina ad ogni appello di senso. La fornicazione legale, pericolosa alla famiglia e alla Patria, è delittuosa verso gli innocenti. I figli dei divorziati devono giudicare i genitori. Severo giudizio quello dei figli!. Adultero e maledetto è quel vivente che scinde un’unione,(...) Io dico che Dio ha dato all’uomo riflessione e intelletto, perché lo usi e tanto più lo usi in casi di così grave importanza come la formazione di una nuova famiglia; Io dico ancora che se si è in un primo tempo errato per leggerezza o per calcolo, occorre poi sopportare le conseguenze per non creare maggiori sciagure che ricadono specialmente sul coniuge più buono e sugli innocenti, portati a soffrire  più che la vita non comporti e a giudicare coloro che Io ho fatto ingiudicabili per precetto: il padre e la madre. Io dico infine, che la virtù del sacramento, se foste cristiani, veri (...),  dovrebbe agire in voi coniugi, per fare di voi un’anima sola che si ama in una carne sola e non due belve che si odiano legate ad una stessa catena. (…) Nulla vi rende lecito l’essere adulteri. Nulla. Non l’abbandono o la malattia del coniuge e molto meno il suo carattere più o meno odioso. (…) 
Io ho detto e non muto il mio dire, che è adultero non solo chi consuma adulterio, ma chi desidera consumarlo nel suo cuore perché guarda con fame di sensi la donna o l’uomo non suo. (…)  
Il mondo si frantuma in rovine perché per prime si sono rovinate le famiglie. (…) La libidine estingue la Luce dello spirito e uccide la Grazia. Senza Grazia e senza Luce voi non differite dai bruti e compite perciò azioni da bruti.
Solo la morte rompe il matrimonio. Ricordatevelo. E se avete fatto una scelta infelice portatene le conseguenze come una croce, essendo due infelici, ma santi, e senza fare maggiori infelici nei figli che sono gli innocenti che più soffrono di queste disgraziate situazioni. L’amore dei figli dovrebbe farvi meditare cento volte e cento anche nel caso d'una morte del coniuge. (…) Se sapeste voi  vedovi, e voi vedove, vedere nella morte non una menomazione ma una elevazione a una perfezione di procreatori! Esser madre anche per la madre estinta. Esser padre anche per il padre estinto. Esser due anime in una (…). Matrimonio vuole dire procreazione e l’atto vuol dire e deve essere fecondazione. Senza ciò è immoralità. Non si deve del talamo fare un lupanare. E tale diventa se si sporca di libidine e non si consacra con delle maternità. (…)
L’uomo è il seme, la donna è la terra, la spiga è il figlio. Rifiutarsi a far la spiga e sperdere la forza  in vizio, è colpa."


Dunque, non è proprio come dice Francesco, che davanti ai separati informa sulla valutazione caso per caso, l'Adulterio va solo condannato!!!
E la "dimensione erotica", che Bergoglio considera dono di Dio, è tale solo quando ciò avviene tra due coniugi in virtù della procreazione.
La Chiesa terrena ha perso il collegamento con la Chiesa di Cristo, riflettiamo e cerchiamo i veri valori di Fede, che si sono volutamente nascosti, per indurci a peccare!!




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